FIERE E SOSTENIBILITÀ: COSA È CAMBIATO NEGLI ANNI

1. Introduzione

Da tempo sostengo che gli eventi fieristici abbiano perso il loro ruolo innovativo, configurandosi oggi come manifestazioni anacronistiche, lontane dalle esigenze e dai contesti attuali. Questi eventi sembrano più una scusa per incontrarsi—spesso tra soggetti già noti e consolidati—che un terreno fertile per collaborazioni o per una reale competizione innovativa.

2. Le Fiere: Incontri o Competizione?

Le fiere, un tempo luoghi di scambio e di crescita reciproca, oggi si caratterizzano per una competizione omogenea: aziende che operano con strumenti analoghi e offrono tipologie di prodotto simili. Tale conformismo ha relegato il settore a una mera vetrina, in cui il valore della collaborazione cede il passo a interessi economici consolidati.

3. Il Declino del Settore della Personalizzazione e degli Oggetti Promozionali

Fino ai primi anni ’90 il mondo della personalizzazione e degli oggetti promozionali rappresentava un settore florido e dinamico. Oggi, però, ciò che un tempo era un pilastro della comunicazione materiale appare come un retaggio del passato. Pur mantenendo un ruolo alternativo—spesso in parallelo al mondo digitale—il messaggio trasmesso dall’oggetto promozionale ha subito una trasformazione profonda, sia per contenuto sia per modalità di diffusione.

4. Il Paradosso della Sostenibilità

Il concetto di “green” o “ecosostenibile” sta diventando quasi coercitivo nel contesto promozionale, ma resta aperta la domanda: quanti di questi oggetti, realizzati a scopo pubblicitario, siano effettivamente ecosostenibili?
Se da un lato si promuove una comunicazione materiale in contrapposizione al digitale, dall’altro ogni oggetto—sia esso capo di abbigliamento o accessorio d’uso quotidiano—è destinato a diventare, nel tempo, un rifiuto da smaltire o da riciclare, spesso mediante processi tecnologici ben lontani da un reale concetto di ecologia.

5. L’Evoluzione Tecnologica e il Declino del Materiale Fisico

Il passaggio dal fisico al digitale è evidente in molti aspetti della nostra quotidianità.

  • Biglietti da visita: Una volta indispensabili in forma cartacea, oggi sono in gran parte sostituiti da QR code e applicazioni che, in modo immediato, registrano i dati di contatto sul cellulare.
  • Oggetti promozionali: Penne, portachiavi e simili, un tempo realizzati in metalli o plastica, ora vengono prodotti in materiali “ecosostenibili” ma con una durata di vita effimera, perdendo la funzione originaria.
  • Altri esempi quotidiani: Le chiavi fisiche stanno cedendo il passo ai sistemi di accesso elettronico nelle auto moderne, i pagamenti in contanti sono progressivamente sostituiti da transazioni digitali, e le agende cartacee vengono rimpiazzate dalle applicazioni smartphone, sempre a portata di mano.

6. Consumi, Sprechi e il Nuovo Contesto delle Fiere

Le manifestazioni fieristiche sono, in ultima analisi, un campionario di un’economia basata su consumi e sprechi elevati. Durante queste esposizioni si impiegano ingenti risorse:

  • Materiali per allestimenti, elementi per personalizzare ambienti ed espositori, cavi, e imballaggi per prodotti alimentari.
  • In un contesto in cui il consumo consapevole e la conservazione delle risorse dovrebbero avere una centralità, gli eventi fieristici si configurano come espressione di pratiche ormai superate.

L’uso dilagante di processi tradizionali, insieme alla riluttanza ad abbracciare appieno le potenzialità offerte dalle tecnologie moderne, evidenzia come il mercato continui a seguire comportamenti consolidati, dimenticando l’urgenza di innovare in chiave sostenibile ed etica.

7. Conclusioni: Uno Sguardo al Futuro

Riflettere sul significato di sostenibilità, ecologia e consumi etici oggi equivale, in parte, a riconoscere la continuità di pratiche consolidate, reinterpretate in un’epoca in cui ogni gesto e iniziativa tende a disconnettersi dalla realtà della natura e dei suoi ritmi.
Il cambiamento più evidente risiede nel modo in cui le novità si diffondono: i canali digitali hanno sostituito i tradizionali metodi di comunicazione, ma la sostanza delle interazioni rimane sostanzialmente invariata.

È probabile che, in futuro, per discutere le prospettive di un mercato in evoluzione, si dovrà ricorrere o a sistemi alternativi che abbiano a cuore la sostenibilità reale o, in alternativa, a normative che interpretino le esigenze di un mondo in rapido mutamento.
Tuttavia, rimane il rischio di trovarsi impreparati di fronte a tali sfide, se non vi sarà una volontà genuina di innovare in tutti i sensi.

Angelo Barzaghi

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